Lo shiatsu è un’arte autonoma che si fonda su un insieme di modelli in prevalenza appartenenti alle tradizioni cinese e giapponese, nasce quindi in un contesto culturale differente da quello occidentale moderno. Viene particolarmente influenzato da numerosi aspetti del pensiero taoista. Durante la serata di presentazione del corso si è parlato di come lo shiatsu sia rivolto a favorire il libero fluire del qi/ki, principio base unitario di tutti i fenomeni naturali compreso l’essere umano. Il qi/ki si manifesta e viene percepito sia come funzione che come forma e viene comunemente tradotto in italiano con il termine “energia”.
Scopriamo infatti che questo trattamento agisce sul corpo del ricevente mediante pressioni perpendicolari, mantenute e costanti portate con la mano, il gomito e il ginocchio. La pressione è esercitata sulla rete di meridiani, aree e punti che costituiscono la struttura energetica dell’essere umano. La concezione di una struttura energetica dell’essere umano, codificata dalla medicina tradizionale cinese e patrimonio di tutte le tradizioni estremo-orientali, è la radice da cui lo shiatsu nasce e si sviluppa.
Questa disciplina si è diffusa in Europa e negli USA a partire agli anni ‘70. È parte integrante di una realtà culturale specifica che considera la salute non solo come mantenimento delle funzioni vitali, ma come percorso di crescita personale. In Italia è praticato da migliaia di operatori che attraverso il loro lavoro hanno ampiamente dimostrato la sua applicabilità su persone di ogni tipo, senza distinzione di età e di condizione.
L’operatore shiatsu si forma in un iter triennale in cui l’acquisizione degli elementi tecnici, teorici e percettivi è strettamente e costantemente collegata alla pratica. Il corso base prevede un avvicinamento al corso professionale triennale, si avrà una panoramica generale per aver modo di coglierne l’efficacia e di stimarne gli straordinari effetti.