Con 2 Risposte (la 189 e la 190 rispettivamente del 12 e 13 Aprile) l’agenzia delle Entrate ha risposto a due interpelli presentati da altrettanti enti sportivi.
Con il primo quesito viene chiesto il trattamento fiscale, relativamente ai compensi, di chi si occuperà delle mansioni di custodia e pulizia dell’impianto, cura del giardino del palazzetto e dei servizi connessi alla gestione.
L’Agenzia risponde che tali compensi non possano rientrare trai i redditi diversi dell’art. 67 comma 1 lett m) del Tuir non sembrando strettamente connesse e necessarie allo svolgimento delle attività sportivo-dilettantistiche, appartenendo piuttosto collegate all’assunzione di un obbligo personale diverso da quello derivante dal vincolo associativo.
Con il secondo quesito (il 190) viene invece richiesto cosa se anche un non associato o un non tesserato possa ricevere compensi ex. Art. 69 comma 1 lett. m del Tuir.
In questo caso l’Agenzia si sofferma sul concetto di esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche.
In particolare viene chiarito che le somme che l’ente sportivo corrisponde ai propri collaboratori per lo svolgimento diretto delle discipline sportive dalla stessa organizzate, sia per prestazioni in ambito didattico (sportivo) che per l’assistenza alle atlete in occasione di allenamenti e di competizioni, possano essere ricondotte alla previsione normativa di cui alla lettera m), comma 1, dell’articolo 67 del TUIR a condizione, altresì, che le mansioni da questi svolte rientrino tra quelle indicate come necessarie per lo svolgimento delle attività sportivo-dilettantistiche dai regolamenti e dalle indicazioni fornite dalla Federazione dello Sport praticato.